La fisioterapia e le lesioni da pressione
La riabilitazione del paziente allettato coinvolge piu’ figure professionali ( sanitarie e parasanitarie) oltre che familiari ed associazioni di volontariato che interagiscono tra loro nella gestione di questo tipo di paziente. L’insieme di tutte le figure interessate costituisce il TEAM riabilitativo .
La coordinazione delle strategie da attuare da parte del team viene affidata alla figura del fisiatra che non si pone in posizione di superiorita’ rispetto alle altre figure professionali ma in atteggiamento collaborativo al fine di evitare sovrapposizioni di interventi, stabilirne di comune accordo, i tempi e i modi e di ottimizzare le risorse a disposizione. I costituenti del team riabilitativo elaborano un progetto riabilitativo unitario e, ciascuno per le proprie competenze, provvedono alla stesura e alla realizzazione dei singoli programmi riabilitativi. Deve essere stilata una cartella clinica dove vanno annotati tutti gli interventi effettuati sul paziente e l’eventuale utilizzo di presidi, ausili e ortesi.
Nell’ambito del progetto riabilitativo abbiamo identificato fondamentalmente quattro programmi riabilitativi.
PROGRAMMA RIABILITATIVO 1:
Consiste nel trattamento fisioterapico ed e’ attuato dal terapista della riabilitazione i cui obiettivi sono i seguenti:
- Intervento diretto;
- Intervento diretto;
a) Indicazioni per la famiglia;
b) Modifiche dell’ambiente;
INTERVENTO DIRETTO
Stimolazione sensoriale:
viene attuata attraverso stimoli ambientali (visivi, uditivi, tattili etc.): devono essere utilizzati precocemente per mantenere un discreto livello di attenzione ed una buona funzionalita’ delle vie sensitive.
Terapia occupazionale:
utilizza degli esercizi tesi a rendere piu’ facili l’esecuzione di normali atti della vita quotidiana ( pettinarsi, mangiare, scrivere etc.).
Sollecita i famigliari a colloquiare cercando di coinvolgere nella discussione, richiamando ricordi e sollecitando emozioni. Stimola specifiche funzioni intellettive sfruttando il livello culturale e di preparazione del paziente e proponendo esercizi specifici (matematica, letteratura etc.).
Terapia manuale:
- Kinesi segmentaria :
E’ indispensabile per la profilassi delle retrazioni e per il mantenimento delle escursioni articolari. Deve essere eseguita almeno tre volte durante il giorno con 3-5 escursioni articolari per le singole articolazioni. Oltre alle figure professionali di Tdr e di infermiere deve essere coinvolta anche la famiglia o persone che assistono.
- Massoterapia :
azione di attivazione circolatoria e mobilizzazione di liquidi dagli spazi intercellulari, azione di drenaggio linfatico, tonificazione della muscolatura e diminuzione dell’ipertono.
- Esercizi muscolari attivi : Isometrici ed Isotonici
Questi vanno eseguiti con frequenza di 1-2 volte al giorno in numero di 10-20 esercizi per volta.
- Condizionamento muscolare e statica passiva :
E’ tesa ad evitare l’esaurimento fisico del paziente e mantenere la frequenza cardiaca al di sotto dei 120 battiti/min. Ottenere un precoce passaggio alla postura assisa stabile e successivamente a quella eretta.
- Esercizi respiratori e tosse assistita :
vanno eseguiti per la prevenzione di complicanze respiratorie e per garantire un adeguata ossigenazione. I respiri devono essere lenti e profondi e devono essere assistiti dal terapista che deve operare delle tecniche di facilitazione e di corretta respirazione (toracica, addominale e alternata). La respirazione viene associata alla tosse assistita per favorire il drenaggio di eventuali muchi ristagnanti.
In presenza di una sintomatologia algica possono essere utilmente impiegate apparecchiature portatili che consentono di effettuare le piu’ comuni terapie fisiche ( elettroterapia antalgica e/o eccitomotoria, laserterapia, ultrasuoni, magnetoterapia).
INTERVENTO INDIRETTO
Indicazioni per la famiglia:
I familiari devono rivolgersi al paziente senza spostarsi frequentemente e/o velocemente.e facilitare la comprensione e la trasmissione del messaggio verbale integrandolo con la mimica e la gestualita’.
Stimolare la sensibilita’ propriocettiva del paziente attraverso il riconoscimento del proprio corpo e stimolandolo ad identificare sensazioni come: caldo, freddo, umido, liscio, gonfio etc.
Mobilizzare le varie parti del corpo.
- Cercare di ripristinare precocemente le abitudini igieniche ed alimentari anche attraverso accorgimenti ed ausili.
- Fare utilizzare la protesi dentaria non usata a causa dell’evento patologico.
- Cercare di eliminare precocemente il catetere ed i presidi ad assorbenza.
Modifiche dell’ambiente:
Questo deve essere adeguatamente illuminato evitando la luce diretta che potrebbe risultare fastidiosa agli occhi del paziente.
Il letto deve essere orientato in maniera che sia consentita la completa visione della stanza.
Infine tutti coloro che si avvicinano al paziente lo devono fare sempre dal lato sano se questi è emiplegico.
[ Tratto da: www.riparazionetessutale.it ]
Veramente interessante!!