Legge Gelli-Bianco, l’avvocato Hazan: «Decreti attuativi? Come aspettare Godot… La politica dia certezze ai professionisti»
«Le varie parti, la politica, le strutture, il mercato stesso, devono dialogare perché così già prima dell’emanazione dei decreti assicurativi il professionista sanitario abbia chiaro come agire» così Maurizio Hazan, avvocato esperto in diritto assicurativo e responsabilità sanitaria sulla legge 24/2017.
«Aspettando Godot». Così l’avvocato Maurizio Hazan, esperto in diritto assicurativo e responsabilità sanitaria, definisce l’attesa per i decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco. «Si dice – prosegue – che siano sostanzialmente pronti. Solo due i punti dubbi su cui ancora non c’è piena unità d’intenti: eccezioni opponibili e modalità di gestione dell’auto-ritenzione».
«I nuovi transiti politici ci dicono che è necessaria un’ulteriore riflessione per capire se effettivamente le conclusioni a cui si era giunti possono essere confermate e quindi se i testi possono essere licenziati», spiega Hazan, che sottolinea l’importanza di limare i dubbi di applicazione della legge 24/2017 che allo stato attuale si può definire «una norma zoppicante che necessita di essere completata».
Effettivamente le incertezze rispetto all’aspetto procedurale della legge ruotano intorno ai massimali assicurativi, alle eccezioni opponibili, alla definizione stessa di sinistro, «tutti argomenti – commenta l’avvocato – che se chiariti, daranno qualche certezza in più. Tuttavia va detto che è anche il mercato che dovrà attrezzarsi per completare la possibile operatività delle norme, non aspettiamoci che risolvano tutti i dubbi perché per ragioni di opportunità il Ministero, che è chiamato ad una regolamentazione di secondo tipo e quindi una profilazione di dettaglio, non vuole prendere delle decisioni che possono essere discutibili dal punto di vista interpretativo. Per questo sarà importante che le varie parti che formano il mercato (le strutture, i professionisti etc.) parlino fra loro e risolvano problematiche».
Nello specifico per il professionista sanitario «il suggerimento – sottolinea – è che non rinunci a quello che la sua professione prevede ma allo stesso tempo capisca che le proposte assicurative, in questo momento storico, devono essere collocate con serietà e competenza. Nessun buco di copertura e se si tratta di professionisti sanitari dipendenti ci deve essere una polizza garantita dalla struttura».
[Tratto da: www.sanitainformazione.it ]