Piede diabetico: un plantare hi-tech promette di accelerare la guarigione delle ulcere
I plantari rilasciano ossigeno in corrispondenza della lesione
Ha l’aspetto di una normale soletta per le scarpe, ma il plantare in silicone messo a punto dai ricercatori della Purdue University di West Lafayette (Usa) è qualcosa di più di un rimedio per rendere comode le calzature. È un innovativo dispositivo medico per curare le ulcere del piede diabetico. «Uno dei modi per curare le ferite è fornire ossigeno ai tessuti – ha detto Babak Ziaie, professore di ingegneria elettrica e computazionale alla Purdue – Noi abbiamo realizzato un sistema che rilascia gradualmente ossigeno durante il giorno permettendo al paziente di avere una maggiore mobilità». Grazie a sofisticate apparecchiature laser, gli scienziati sono riusciti a costruire una soletta in silicone che rilascia ossigeno in maniera mirata, solamente in perfetta corrispondenza della ferita, là dove il tessuto è in condizioni di ipossia. Lo stampo da inserire all’interno delle scarpe viene quindi personalizzato in base alla posizione delle ulcere dei singoli pazienti. Le simulazioni effettuate in laboratorio dimostrano che le solette terapeutiche possono rilasciare ossigeno almeno 8 ore al giorno sotto la pressione di 53-81 chilogrammi, ma possono essere adattate per un peso maggiore o inferiore.
Il paziente non deve fare altro che inviare al laboratorio una foto del piede accompagnata da una prescrizione del medico. Grazie a quelle indicazioni gli esperti saranno in grado di realizzare una soletta su misura che risponda alle specifiche caratteristiche di ogni singola lesione.
Le solette sono realizzate con due strati di polidimetilsilossano: lo strato superiore contiene le parti lavorate con il laser che rilasciano ossigeno nella regione del piede ulcerato, mentre lo strato inferiore fornisce sostegno strutturale e prevede uno spazio per la conservazione dell’ossigeno.
Le ulcere dovute al diabete inizialmente sono asintomatiche e molti pazienti non si accorgono del danno alla pelle fino a quando non trovano tracce di sangue sugli indumenti. A quel punto però spesso il processo è già irreversibile e così dal 14 al 24 per cento dei pazienti con ulcere diabetiche finiscono per subire l’amputazione dell’alluce o dell’intero piede.
In genere le ulcere vengono trattate rimuovendo il tessuto devitalizzato dalla superficie della ferita, aiutando poi il paziente a trovare il modo di caricare il minor peso possibile sul piede malato. In futuro, grazie alle tecnologiche solette descritte sulla rivista Materials Research Society Communications, la strategia terapeutica potrebbe cambiare e prevedere l’uso dei plantari. Per ora le solette sono state testate solamente in simulazioni di laboratorio. I ricercatori sperano presto di poterle sperimentare sui pazienti per verificarne la reale efficacia.
[Tratto da: www.healthdesk.it ]