Nuove tecniche di debridement: approccio olistico alla lesione e “carezza terapeutica” per il paziente
La Wound Bed Preparation (Preparazione del letto di ferita) è il paradigma per ottimizzare il trattamento delle lesioni croniche. Rientra nella gestione olistica mediante una valutazione a 360° del paziente. Il primo articolo relativo alla WBP è stato pubblicato nell’anno 2000.
Nel 2021 è stato presentato un aggiornamento “Wound Bed Preparation 2021” (Adv Skin Wound Care. 2021 Apr; 34(4): 183–195. Published online 2021 Mar 22. doi: 10.1097/01.ASW.0000733724.87630.d6).
Secondo quest’ultima revisione, la Wound Bed Preparation è definita come un processo dinamico, che permette di collegare il trattamento alla causa-origine della lesione cronica.
L’ approccio paziente-centrico è importante per individuare il tipo di trattamento più idoneo in base al tipo di lesione, sia in fase iniziale che in fase di mantenimento.
Per le lesioni croniche, caratterizzate da un adeguato afflusso di sangue e con primi segni di risoluzione, è essenziale uno sbrigliamento attivo della lesione, che permetta di rimuovere il biofilm e la carica batterica della ferita, responsabili dell’infezione e/o infiammazione, insieme ad una corretta gestione del grado di umidità della ferita e dell’essudato.
Nel caso di lesioni croniche particolarmente dolorose e di difficile risoluzione, diventa fondamentale concentrarsi su un approccio capace di consentire un elevato comfort per il paziente, con un conseguente miglioramento della qualità della vita dello stesso.
In questa quarta revisione della WBP, gli autori hanno riformulato il modello in 10 affermazioni.
Il punto 5 riporta: “When appropriate, debride wounds with adequate pain control” e considera al Punto A il debridement chirurgico (“Consider sharp surgical debridement (to bleeding tissue for healable wounds and conservative surgical debridement for maintenance/nonhealable wounds”), mentre al punto B la possibilità di utilizzare forme alternative di Debridement (“Evaluate the need for alternative debridement modalities: autolytic with dressings, enzymatic, mechanical, or biologic”).
Il Debridement è una fase cruciale nella gestione delle lesioni croniche, necessario per avviare il processo di riparazione cutanea. Consiste nella rimozione del tessuto necrotico o devitalizzato e nella riduzione della carica batterica, mediante eliminazione del biofilm.
Tra le varie tipologie di debridement, il debridement meccanico viene effettuato utilizzando l’azione fisica di rimozione mediante dispositivi e/o medicazioni imbibite con soluzioni detergenti (es. lavaggio da bagnato a secco, lavaggio pulsatile, idrochirurgia, ultrasuoni, NPWT o ultrasuoni a bassa frequenza). Tali metodiche possono anche essere combinate tra di loro a seconda dell’eziologia della lesione, della gestione del dolore, delle condizioni cliniche del paziente e del setting di cura. Ma soprattutto, in base alle competenze e alle conoscenze dell’operatore.
Il debridement meccanico, effettuato con opportuni dispositivi medici, è indicato sia per le ferite acute che croniche, con grado di essudato da moderato ad elevato, indipendentemente dalla presenza di un’infezione attiva.
Eventuali controindicazioni, correlate al tipo di debridement meccanico utilizzato, riguardano il rischio di rimozione dei nuovi tessuti di granulazione, l’incapacità di controllare il dolore nei pazienti con scarsa perfusione e un’escara intatta senza evidenza clinica di un’infezione sottostante
Il debridement meccanico è la metodica più utilizzata per lo sbrigliamento delle lesioni.
In questo contesto, diventa essenziale utilizzare un debridement meccanico con dispositivi che possano ridurre al minimo il dolore per il paziente, che siano efficaci, sicuri, facile da utilizzare e che permettano di trattare il letto della ferita, l’area perilesionale e l’idratazione dell’intero arto.
Un valido aiuto è rappresentato dalla garza o dal guanto preimbibiti con poloxamer, allantoina ed aloe vera (UCS® Debridement).
L’azione combinata tra il tessuto in fibre di viscosa ad alto spessore con tecnologia ad anello e la soluzione a base di Poloxamer permettono la degradazione/disgregazione del biofilm con conseguente cattura/inglobazione dei batteri, evitando la redistribuzione degli stessi all’interno della lesione.
Il Poloxamer è un composto chimico, copolimero, tensioattivo non ionico, costituito da tre blocchi di ossido di etilene e un blocco idrofobo di ossido di propilene, non tossico per le cellule a basse concentrazioni ed approvato dalla FDA per l’uso parenterale. Agisce abbassando la tensione superficiale tra due liquidi o tra un liquido ed un solido. Essendo non ionico, è caratterizzato da molecole neutre che non interferiscono con le attività cellulari e con la modifica del Ph cutaneo, limitando notevolmente le alterazioni biofisiche e biochimiche nel letto di lesione e sulla cute perilesionale. Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia del panno/guanto UCS® Debridement nella rimozione del biofilm con conseguente abbattimento della carica microbica presente sul letto di lesione.
L’Allantoina: componente attivo della formulazione di UCS® Debridement, ha azione riepitelizzante ed antinfiammatoria. Grazie alle sue note proprietà cheratolitiche, agisce efficacemente nel caso di ipercheratosi della cute, permettendone l’ammorbidimento e la disgregazione.
L’Aloe Vera: ha un effetto altamente anti-infiammatorio ed idratante.
Il trattamento con UCS® Debridement è paragonabile ad una carezza terapeutica sulla lesione, contribuendo ad un’elevata compliance da parte del paziente ed alla riduzione del dolore.
Lesione vascolare venosa a manicotto in cura da 5 anni.
Si presenta all’osservazione in data 8 Agosto 2022 con fondo di lesione arrossato e non omogeneo,e cute perilesionale ipercheratosica.
Si procede al debridement con guanto UCS®.
Medicazione eseguita con Garza in TNT non aderente, copertura con garze sterili a piatto e bendaggio a tre strati con benda a media estensione.
Medicazione del 15/08/2022
Si esegue nuovamente Debridement con UCS ® in data 21/08/2022 e si esegue la stessa medicazione con bendaggio.
Ad oggi (29/8/2022) la lesione si presenta riepitelizzata del 40%, con cute normocromica e in assenza di ipercheratosi.
Il paziente durante l’uso del panno UCS® non ha accusato dolore procedurale.
Per approfondimenti:
UCS® Debridement Glove – Welcare Industries
https://www.welcareindustries.com