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Piaghino: Il fumetto della domenica per il ditonellapiaga.it Educational (NR.13)

La lesione deve essere detersa ad ogni cambio della medicazione per favorire la diluizione della carica batterica presente che può essere causa dell’infezione. Essa permette l’eliminazione di detriti metabolici, essudato del tessuto non vitale e dei residui della vecchia medicazione. Allo scopo di eseguire una corretta detersione senza provocare ulteriori traumatismi all’eventuale tessuto di granulazione, si consiglia l’uso di una siringa da 50 ml con un ago non metallico e di utilizzare una quantità di acqua tale da permettere la pulizia della lesione stessa. Diversi studi hanno confrontato la detersione della ferita effettuata con soluzione fisiologica, acqua sterile, ringer lattato o acqua potabile che non hanno dimostrato rilevanti differenze nella prevenzione delle infezioni. E’ opportuno precedere e seguire l’applicazione con un lavaggio di Soluzione fisiologica o Ringer lattato che contiene acido lattico, calcio cloruro, potassio cloruro, sodio cloruro e sodio idrossido; al potassio verrebbe attribuita la proprietà di favorire il trofismo cutaneo. Le Linee Guida internazionali, raccomandano di non utilizzare gli antisettici topici allo scopo di ridurre la carica batterica nelle lesioni. E’ importante sottolineare che la temperatura della soluzione detergente (fisiologica) deve essere mantenuta al momento del suo utilizzo intorno ai 30°C; utilizzando una soluzione più fredda, si verifica un blocco della rigenerazione tissutale con una inattività che può perdurare anche per alcune ore. La detersione dovrà quindi avvenire mediante l’impiego di soluzioni di tipo non citotossico, in quanto lo scopo non è quello di sterilizzare la lesione ma di allontanare i tessuti devitalizzati, i detriti metabolici e gli agenti topici che possono ritardarne la guarigione. Sarà opportuno quindi, non utilizzare

  • acqua ossigenata, in quanto distrugge le cellule in fase di riepitelizzazione fino al 50%
  • iodio povidone, per la possibile attività citotossica sui fibroblasti, per la comparsa di reazioni di ipersensibilità e per il rischio di scatenare tireotossicosi
  • cetrimide e ipoclorito di sodio, per l’attività citotossica
  • alcool etilico, perché è irritante e provoca secchezza della cute
  • nitrato d’argento, perché è irritante e conferisce una colorazione bruna alla cute.

Nei casi in cui sia richiesta la disinfezione, l’antisettico da preferire è la clorexidina gluconato in soluzione acquosa allo 0,05%, dotata di una buona attività antisettica, un’ottima tollerabilità e bassa citotossicità. Da evitare fortemente l’utilizzo di soluzioni colorate come mercurio cromo (merobromina), eosina, tintura di rubra (fuxina fenica) e violetto di genziana (cristal violetto) in quanto il loro utilizzo tende a bloccare la possibilità di una corretta valutazione e di impostare un trattamento della lesione adeguato, la possibilità di riconoscere precocemente alcuni segni di infezione e il rischio di creare traumatismi sul fondo della lesione a causa della loro forte difficoltà di rimozione.

[Tratto da: www.piaghedadecubito.it ]

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